Sentiamo spesso parlare di TFR, ma sappiamo esattamente di cosa si tratta e come si calcola? Cominciamo col dire che il TFR consiste in una somma che, al termine di un rapporto lavorativo, viene data dal titolare al dipendente. Per quanto riguarda il calcolo del tfr, la somma corrisponde a tante piccole quote accantonate in busta paga durante gli anni. Viene anche chiamato per semplicità liquidazione e, per legge, ne godono sia i dipendenti della pubblica amministrazione che i dipendenti del settore privato.
TFR, quando viene pagato
La data in cui viene liquidato il TFR dipende innanzitutto dalla tipologia di lavoro in questione, ovvero se si riferisce alla pubblica amministrazione o al comparto privato. Nel primo caso i tempi sono un po’ più lunghi, anche a seconda delle specifiche condizioni del pensionamento. Bisogna vedere, infatti, se ad esempio il dipendente è andato in pensione preventivamente o nei tempi tecnici precisi. Nel secondo caso, invece, i tempi dovrebbero essere molto più celeri e dovrebbero essere contenuti in appena 45 giorni dalla fine del rapporto lavorativo. Le differenze tra pubblico e privato si rifanno a una norma introdotta dal governo Monti che aveva dilatato i tempi per la liquidazione nel caso di un dipendente pubblico che va in pensione.
TFR, novità per la pubblica amministrazione
Una decisione molto recente da parte del Tribunale del Lavoro della capitale ha stabilito che le disparità di pagamento del TFR tra pubblico e privato non devono più sussistere, richiamando addirittura a una presunta incostituzionalità della norma Monti. Ora quindi si aspetta che anche la Corte Costituzionale, chiamata in causa proprio dal tribunale romano, si pronunci sulla questione. Nel caso in cui la Corte suprema fosse d’accordo con il tribunale, vorrebbe dire che anche i dipendenti della pubblica amministrazione potrebbero ricevere la liquidazione entro tempi molto brevi e non più spalmata in diversi anni come avviene ora. Oggi, infatti, nel caso in cui la liquidazione sia entro i 50 mila euro, il pagamento è immediato, se invece è compreso entro i 100 mila euro viene diviso in due pagamenti o anche – addirittura – in tre. Al contrario, il tribunale della capitale ha invece affermato che la liquidazione va pagata in modo tempestivo soprattutto perché il lavoratore che va in pensione, magari a una certa età, quasi sempre intende utilizzare il trattamento di fine rapporto per recuperare alcune spese già investite, magari per la propria famiglia o per la propria casa o comunque per spese personali.