In questo scenario, non è difficile capire come mai in Italia continuino ad aumentare i prestiti personali e finalizzati, con positive indicazioni anche per l'economia generale del Paese.
Non si "vive" di solo risparmio, e anzi secondo gli economisti accumulare e tener fermo troppo il capitale ha risvolti dannosi per la situazione economica di un Paese: per questo, è a interpretare con una luce positiva l'ultimo rapporto sulla situazione delle richieste di finanziamento da parte degli italiani, che certificano come anche le "formichine" stiano tornando a fare spese.
Risalgono i prestiti. Nello specifico, facciamo riferimento al consueto rapporto mensile sul credito realizzato dal Centro Studi di Unimpresa, basato sui dati della Banca d'Italia, che indica un aumento complessivo delle somme erogate alle famiglie, aumentate in totale di 4,3 miliardi fino a raggiungere la quota di 624,1 miliardi nel corso del 2016.
Nuove soluzioni. Secondo il report, a convincere i solitamente accorti italiani è stato anche il persistente basso livello dei tassi di mercato, che si è unito ai vantaggi delle nuove forme di accesso al credito; non a caso, si segnala anche la crescita degli operatori innovativi come Ing Direct, che conquistano il mercato con le soluzioni di prestito online che si rivelano concorrenziali e spesso più vantaggiose rispetto alle tradizionali offerte delle banche.
Allargare i cordoni. Anche perché negli ultimi anni non sempre gli istituti hanno risposto in maniera adeguata alle esigenze delle famiglie: come rivelato dal 29° Rapporto Italia dell'Eurispes, quasi tre nuclei italiani su dieci ha avuto la necessità di farne richiesta di un prestito negli ultimi tre anni, ottenendo però nell'8% dei casi una risposta negativa da parte delle banche, che comunque negli ultimi tempi sono tornate ad allargare i cordoni del credito.
Analisi approfondita. A dare conferma a questi dati arriva un'ulteriore approfondimento, fornito dall'analisi effettuata dal Crif con il suo Eurisc: secondo l'osservatorio, nel 2016 le richieste di prestito da parte delle famiglie italiane sarebbero nello specifico cresciute del 7,4%, proseguendo il trend in ascesa che, comunque, resta distante dai valori e dai volumi precedenti alla crisi. A trainare il comparto il numero di domande di prestiti finalizzati all'acquisto di beni e servizi, mentre è stato più contenuto il livello dei prestiti personali, che comunque prevedono in media importi più elevati e durate più lunghe.
Le modalità preferite. Parlando con riferimenti numerici, l'Eurisc riporta che l'importo medio delle richieste di finanziamento in Italia si è attestato a 8.417 euro, ma la classe di importo più "gettonata" resta quella dei prestiti inferiori ai 5 mila euro, scelti nel 53,8 dei casi totali. Aumenta però la durata dei piani di rimborso dei finanziamenti, con quella superiore ai 5 anni che distanzia la classe inferiore all'anno solare.
Gli usi dei prestiti. In dettaglio, l'analisi di Unimpresa osserva che è aumentato sia il credito al consumo che quello legato ai mutui; in questo secondo caso, nel corso dell'anno si è passati da un ammontare complessivo di 362,3 miliardi toccato nel 2015 a 368,1 miliardi di euro (vale a dire +1,61%) a fine anno scorso. Interessante invece il focus sui prestiti concessi per le finalità più disparate, dall'arredamento e ristrutturazione di casa all'acquisto di auto e moto, dalle spese tecnologiche come televisori e smartphone fino all'organizzazione di un viaggio, che invece ha conosciuto un'impennata del 6,53% su base annua, arrivando a 86,5 miliardi di euro.
Saldare i debiti con un prestito. Curioso e interessante l'ultimo approfondimento di queste ricerche, che rivelano i motivi che spingono gli italiani a chiedere un prestito; se infatti nella maggioranza dei casi (il 46,8% del campione) i soldi sono necessari per acquistare una casa, è alta anche la quota di chi li usa per saldare debiti contratti precedentemente o per pagare dei prestiti ottenuti da altre banche o finanziarie, a riprova di una difficoltà ancora non superata da parte delle famiglie. Ma c'è spazio anche per altre spese, come quelle che servono per cerimonie varie o per sottoporsi a cure mediche.